Italia

L’ARTIFICIAL INTELLIGENCE IN ITALIA: I TREND DI UN MERCATO CHE PUNTA A NORD

 

Un mercato in crescita

Il duro colpo scagliato dal Coronavirus all’economia italiana non ha recato particolari danni al mondo dell’Intelligenza Artificiale: al contrario, il settore dell’AI sembra essere tornato dalla guerra più forte di prima. Più precisamente, facendo riferimento a quanto riportato all’inizio dell’anno dall’Osservatorio di Artificial Intelligence; il mercato italiano, tra il 2019 e il 2020, è cresciuto del 15%, passando da un valore di 250 milioni di euro a quello di 300 milioni di euro.

 

La domanda: un investimento tira l'altro

Secondo i dati dell’Osservatorio, la tecnologia maggiormente richiesta dalle aziende italiane durante il 2020 è stata l’Intelligence Data Processing. Tale tipologia di servizio, infatti, nel corso del 2020, ha rappresentato la fetta di mercato maggiore, ottenendo il 33% degli investimenti totali. Le tecnologie di Natural Language Processing e di Recommendation System, invece, hanno dovuto accontentarsi del secondo posto con una percentuale di incidenza che non ha superato il 18%. I progetti di Intelligent Robotic Automation hanno attirato l’11% degli investimenti, superando a malapena gli ultimi in classifica, ovvero il Virtual Assistant e i progetti basati su tecnologie di Computer Vision. Entrambi, infatti, hanno ottenuto solo il 10% degli investimenti. In questo caso, però, il detto: “gli ultimi saranno i primi” cade a pennello: nonostante non sia riuscita a posizionarsi sul podio, la categoria dei Chat bot/Virtual Assistant è quella ad aver registrato la crescita più significativa, accaparrandosi il 28% di investimenti in più rispetto al 2019. Altri due tipi di servizi ad aver accelerato in modo considerevole, anche grazie alle necessità sorte in seguito alla crisi sanitaria, sono stati i progetti di Forecasting per la stima della domanda e quelli di Anomaly Detection per l’individuazione di frodi online.

IDP
33%
NLP
18%
RS
18%
RPA
11%
BOT
10%
CV
10%

I players individuati

Prendendo in considerazione le statistiche, il Nord costituisce, da sempre, la culla dell’innovazione in Italia. Quali sono, però, i players che si nascondono dietro le percentuali? Abbiamo cercato di scoprirlo tramite una ricerca sulle principali aziende che forniscono servizi di AI all’interno di Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte

Il panorama di Intelligenza Artificiale in queste tre regioni è piuttosto variegato: a farla da protagonista non vi sono soltanto le grandi corporation, ma anche un numero significativo di piccole medie imprese.

Le corporation

Per quanto riguarda le corporation, in Lombardia, sicuramente non passano inosservati i colossi Accenture, Ibm e Deloitte. Tracce di aziende di questa portata, però, si incontrano anche nelle altre due regioni: il laboratorio modenese che collabora a stretto contatto con NVIDIA, infatti, porta un pizzico di internazionalità in Emilia-Romagna. Quando si parla di Piemonte, invece, non si può dimenticare Reply data, così come le multinazionali italiane specializzate nel settore automotive (FCA, Magnati Marelli e Italdesign), le quali, grazie all’applicazione dell’AI, sono responsabili dei passi da gigante fatti verso la guida autonoma.

Le Piccole medie imprese

Per quanto riguarda la Lombardia, la maggior parte delle PMI che fanno AI sono startupnate tra il 2016 e il 2019. Si tratta di realtà piuttosto piccole. Nella maggioranza dei casi, infatti, queste microimprese contano su uno staff che non supera i 50 dipendenti. Vi sono, però, anche aziende con un percorso più lungo alle spalle. Tra queste incontriamo le seguenti:

  • Sea vision , nata nel 1995. Si tratta di un’azienda in crescita, la quale applica l’AI al confezionamento di farmaci. Nel 2018 ha fatturato quasi 60 milioni e ha ampliato il suo staff sino a comprendere circa 300 dipendenti;
  • Eudata, nata nel 2006. Offre principalmente soluzioni di Virtual Assistant per supportare il customer service dei suoi clienti e nel 2019 ha fatturato circa 6 milioni;
  • Orobix, nata nel 2009. Si tratta di un’azienda che opera nell’automotive, nel food and beverage, nella manifattura e soprattutto nel biomedicale. Ha chiuso il 2020 con un fatturato di 1,3 milioni ed ha attraversato, durante lo scorso anno un percorso di crescita che ha determinato un aumento del capitale sociale di circa 3 milioni, con l’entrata in società di Antares Vision. Ha uno staff di 32 dipendenti

Anche in Emilia-Romagna, la stragrande maggioranza delle aziende che fanno AI sono start-up. In questo caso, però, sono nate tutte tra il 2015 e il 2018 e il numero dei dipendenti è talvolta minore a 10. Tra le aziende già consolidate, invece, incontriamo:

  • E4 computer engineering, nata nel 2002. Mette l’AI al servizio del settore farmaceutico e del campo dell’energia. Presenta uno staff composto da 43 dipendenti e un fatturato relativo al 2019 di 11, 3 milioni;
  • Ammagamma, nata nel 2013. Nonostante sia un’azienda ancora abbastanza giovane, nel 2019 è riuscita a fatturare 3 milioni. Supporta aziende specializzate nell’automotive, in telecomunicazioni e media, ma anche nel gaming e nell’energia.

In Piemonte, le piccole medie imprese individuate sono le seguenti:

  • Crafter AI, una start-up nata nel 2018 che fornisce chat bot per l’automazione di alcuni processi aziendali;
  • CSI Piemonte, fondata nel 1977. È il partner tecnologico di oltre 100 enti pubblici ed è tra i protagonisti della trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione;
  • Addfor, nata nel 2003. Un’azienda che grazie ai suoi 14 dipendenti opera nel settore automobilistico, in quello manifatturiero, ma non solo: Insieme a Var group ha avviato un progetto da applicare alla ristorazione e che probabilmente sarà ampliato anche al mondo del retail.

Ma quali sono i prodotti che i players considerati sono in grado di offrire alla clientela? Quali sono i settori in cui vi è una maggior copertura di intelligenza artificiale? I dati raccolti durante la nostra ricerca possono aiutare a schiarirci le idee

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I settori che fanno uso dell'AI

In Lombardia, i settori che godono di una maggior copertura in termini di Artificial Intelligence sono la finanza, il mondo dell’health e quello delle telecomunicazioni. Tuttavia, anche il settore automobilistico e quello del retail sono caratterizzati da un buon numero di aziende che forniscono AI. Queste industries, insieme al settore manifatturiero, sembrano avere una buona copertura anche in Emilia-Romagna, mentre in Piemonte il settore con l’offerta maggiore è quello automobilistico. Il settore più trascurato, invece, in tutte e tre le regioni è quello del gaming.

Le tecnologie AI

In Lombardia, l’assistenza virtuale e i chat bot rappresentano i prodotti più ricorrenti: essi, infatti, vengono proposti dal 32% delle aziende individuate. Anche l’offerta di servizi basati su tecnologie di Computer Vision e di Robotic Process Automation è piuttosto frequente: entrambe le tipologie vengono fornite dal 21% dei players analizzati. Le soluzioni di Forecasting e intelligence data processing, invece, sembrano essere implementate soltanto dal 5% delle realtà considerate.

Infine, per quanto riguarda il Piemonte, si può notare che le tecnologie di Virtual Assistant, quelle di Robotic Process Automation, quelle di Computer Vision e quelle di Intelligence Data Processing sono offerte dalla stessa percentuale di aziende, nonché dal 23%. Il Natural Language Processing, invece, viene usato solo da Reply data.

 

di Gloria Pirone